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Guglielmo Vicario: dalla Serie D alla gloria europea con il Tottenham

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La parabola straordinaria del portiere italiano che ha scritto la storia degli Spurs con una parata decisiva nella finale di Europa League

L’ultimo minuto di recupero può essere un momento magico o straziante nel calcio. Il minuto 97 della finale di Europa League tra Tottenham e Manchester United ha rappresentato entrambe le cose, condensate in un unico istante drammatico che ha visto protagonista assoluto Guglielmo Vicario. Cross pennellato di Diallo, stacco imperioso di Shaw che sembra destinato a pareggiare i conti e a riscattare il suo precedente errore sul vantaggio degli Spurs. Ma il destino aveva altri piani, incarnati nelle mani sicure dell’estremo difensore italiano.

Un intervento prodigioso, un tuffo che non solo ha salvato il risultato ma ha anche interrotto un digiuno di trofei che per il club londinese durava dal lontano 2008, con l’ultima affermazione europea che risaliva addirittura al 1984. Al termine della partita, un emozionato Destiny Udogie ha descritto il connazionale con parole semplici ma eloquenti: “È un fenomeno, non aggiungo altro”. Una definizione perfetta per un giocatore che ha costruito il proprio successo mattone dopo mattone, lontano dai riflettori dei predestinati.

Gli umili inizi: quando sognare non costa nulla

La storia di Vicario non inizia nelle accademie d’élite dei grandi club europei. Il suo percorso parte dalle giovanili dell’Udinese, dove comprende subito l’importanza della pazienza e della crescita graduale. Il primo assaggio di calcio professionistico arriva in Serie D, con la maglia del Fontanafredda, lontano dalle luci della ribalta ma vicino a quella mentalità di lavoro che lo accompagnerà per tutta la carriera.

La svolta sembra arrivare con un accordo già definito con il Pordenone, ma il destino bussa alla sua porta sotto forma di telefonata. È Giorgio Perinetti che lo contatta per portarlo al Venezia. Nella città lagunare incontra due figure fondamentali: Simone Inzaghi, che gli trasmette l’ossessione per i dettagli e l’importanza dell’alimentazione, e il preparatore dei portieri Massimo Lotti.

Quest’ultimo ricorda ancora quel giovane promettente: “Arrivò che era poco più di un ragazzino. Lavorammo intensamente su tre aspetti fondamentali: incrementare la massa muscolare, migliorare la velocità di reazione e rafforzare l’aspetto psicologico”. Lotti aveva talmente tanta fiducia in lui da garantire personalmente a Tacopina, allora presidente del Venezia, che Vicario era pronto per fare il titolare. Una scommessa mai rivelata al diretto interessato, perché “doveva conquistarsi il posto da solo”.

L’uomo oltre il calciatore

Il 2022 segna una parentesi significativa nella vita di Vicario, che va oltre il campo e rivela la straordinaria umanità dell’atleta. A marzo, mentre difende i pali dell’Empoli, Guglielmo torna nella sua Udine per una ragione speciale: accogliere il piccolo Milan e sua madre Hanna, fuggiti dalla guerra in Ucraina.

L’iniziativa parte dalla madre del portiere, che propone di prendere in affidamento una famiglia ucraina. La risposta di Guglielmo è immediata, come raccontò lui stesso in un’intervista: “Non ci abbiamo pensato nemmeno un secondo, è stata una decisione spontanea che veniva dal cuore”. La casa della nonna diventa così un rifugio sicuro, un nuovo inizio per chi aveva perso tutto.

La mentalità del campione

Il 2023 segna il grande salto: dal campionato italiano alla Premier League, dall’Empoli al Tottenham. Ciò che colpisce immediatamente i tifosi londinesi non sono solo le sue qualità tra i pali, ma la sorprendente padronanza dell’inglese già al suo arrivo. Non è fortuna, ma il frutto di intense lezioni di lingua iniziate ben prima del trasferimento e proseguite con dedizione in Inghilterra.

Un approccio che aveva già adottato in Sardegna, quando giocava nel Cagliari, studiando lo spagnolo per comunicare meglio con i compagni sudamericani. Dettagli che rivelano una mentalità fuori dal comune, la stessa che lo ha portato a giocare 60 minuti contro il Manchester City con una caviglia fratturata lo scorso novembre, prima di fermarsi per tre mesi e tornare più forte di prima a febbraio.

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Una notte per la storia

Il 21 maggio 2025 rimarrà una data impressa nella memoria dei tifosi degli Spurs e nel cuore di Vicario. La notte in cui un ragazzo partito dalla Serie D ha riscritto la storia di uno dei club più prestigiosi d’Inghilterra. Una parata, un istante che ha cristallizzato anni di lavoro, sacrifici e dedizione.

Le storie di successo come quella di Vicario dimostrano come la perseveranza possa portare a risultati straordinari, proprio come accade in altri ambiti competitivi confermando che il talento senza lavoro rimane solo potenziale inespresso.

La parabola di Guglielmo Vicario è l’emblema di un calcio che ancora sa emozionare con storie autentiche di riscatto e determinazione. Dalla Serie D alla gloria europea, un percorso che ricorda a tutti noi che i sogni, quelli veri, si costruiscono giorno dopo giorno, parata dopo parata.

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